La Sagra di Sant’Efisio
Nel 1656 una terribile epidemia di peste colpì la Sardegna e in particolare la città di Cagliari, causando la morte di oltre diecimila persone.
I cagliaritani invocarono Sant’Efisio, facendo voto di solenni celebrazioni se la peste fosse cessata.
Da allora, ogni anno da oltre tre secoli e mezzo, Efisio, ufficiale dell’imperatore Diocleziano, divenuto martire perché convertitosi alla religione cristiana, riceve il ringraziamento dell’isola.
Alla grandiosa manifestazine partecipano uomini e donne in costume tradizionale provenienti da tutta l’isola, le “traccas”, carri trainati da buoi adornati a festa, cavalieri e autorità.
Dopo il passaggio in città, il cocchio con il Santo prosegue il suo viaggio fino a Nora, luogo del martirio, accompagnato a piedi dai fedeli.
S.Efisio
Efisio di Elia, città dell’Asia minore, è da sempre l’eroe cristiano della città di Cagliari. Arruolatosi nell’esercito romano sotto Diocleziano, viene inviato in Sardegna per combattere la diffusione del Cristianesimo. egli stesso Conquistato dalla fede verrà martirizzato a Nora, laddove oggi sorge la piccola chiesetta a lui dedicata.
La sua fama di santità ne fa un punto di riferimento per i Cagliaritani, tanto che, nel 1652, durante una delle più terribili pestilenze che colpirono la Sardegna fu invocato per mettere fine al dilagare della stessa, che aveva mietuto nella sola città oltre 12.000 vittime.. Il miracolo di Efisio diede origine alla festa che si tiene da allora per lo scioglimento del voto ogni 1° giorno di maggio.
La festa di S.Efisio è un’occasione unica per gli appassionati di tradizioni popolari: centinaia di uomini, donne e bambini arrivano da tutte le parti dell’Isola per la processione che si svolge al mattino. Aperta dalle “traccas”, carri a buoi addobbati per l’occasione, la sfilata di devoti continua con la rappresentanza di gruppi folcloristici in costume tradizionale che a piedi intonano canti religiosi. Dopo il passaggio dei cavalieri, delle milizie a cavallo e delle autorità, conclude la processione il cocchio del santo che passa sopra un tappeto di petali di fiori sparsi dai fedeli. La parte più intima della festa continua con il pellegrinaggio da Cagliari a Nora, luogo del martirio, dove il Santo viene accompagnato a piedi da coloro che scioglieranno il voto per una grazia ricevuta.